Tra i vitigni autoctoni romagnoli, accanto al Sangiovese, al Trebbiano e all’Albana – le tre uve di questa terra più note agli amanti del buon vino – ce ne sono alcuni meno conosciuti ma capaci di affascinare con la loro storia e il loro sapore.
Per via della loro scarsa diffusione qualcuno li definisce “vitigni minori”, una definizione che non ci è mai piaciuta troppo, perché mettendo l’accento sulla quantità rischia di dimenticare la qualità di queste uve e il legame unico e irripetibile che hanno con i loro terroir d’appartenenza. Preferiamo chiamarli vitigni identitari.
Il vitigno identitario di Mercato Saraceno è il Famoso, un’uva dal profilo aromatico ben riconoscibile, che dà vita a un vino bianco fresco e floreale con note agrumate e un gusto piacevolmente pieno e morbido.
La storia
Se oggi abbiamo la fortuna di poter coltivare il Famoso a Mercato Saraceno, il merito è della famiglia Montalti e, in particolare, di Elio Montalti. Quest’uva, coltivata un tempo nei terreni parrocchiali di podere il Trino a San Piero in Bagno fu trapiantata dallo zio di Elio, allora parroco di Montesasso, nel nostro paese. A quei tempi i grappoli di Famoso venivano gustati a tavola per la loro aromaticità, mentre una piccola parte veniva destinata alla produzione del vino per la messa.
Nei primi anni Novanta Elio Montalti decise di trapiantare le vecchie viti di Famoso al podere la Guardiola. Innamoratosi di quelle piante e del loro pregiato nettare, le ha custodite per anni producendo vino per sé e per la famiglia. Le vigne originarie e il suo prezioso lavoro di custode del territorio non sono andati perduti grazie alla generosità della famiglia Montalti, che ha permesso alle cantine di Mercato Saraceno di recuperare le marze di quelle piante per poter tornare a produrre il vino identitario della Valle del Savio.
Il centro di ricerche di Tebano, attraverso analisi del DNA del vitigno, ha certificato all’inizio degli anni Duemila l’unicità del clone di Famoso di Mercato Saraceno, diverso per caratteristiche morfologiche e attitudine enologica rispetto al Famoso rintracciato nel Pesarese. Le microvinificazioni eseguite negli anni successivi hanno confermato la vocazione all’alta qualità di questa uva nelle fasce collinari.
Il Famoso di Cantina Bartolini
La prima bottiglia di Famoso della nostra cantina, prodotta a partire dalla vendemmia 2016, è stata presentata in anteprima al Vinitaly l’anno seguente. In etichetta compaiono la denominazione – Rubicone Igt – e il nome del vino: Famoso.
In attesa che il Famoso possa essere presto riconosciuto all’interno della Doc Romagna, accanto alla vinificazione tradizionale abbiamo portato avanti anche un progetto speciale, il Nobilis, di cui ti racconteremo presto nel nostro blog.
Nel frattempo, se siamo riusciti a incuriosirti con la storia del Famoso di Mercato Saraceno, puoi passare dalle parole al bicchiere giudicando tu stesso la bontà di questo vino!
Tra i vitigni autoctoni romagnoli, accanto al Sangiovese, al Trebbiano e all’Albana – le tre uve di questa terra più note agli amanti del buon vino – ce ne sono alcuni meno conosciuti ma capaci di affascinare con la loro storia e il loro sapore.
Per via della loro scarsa diffusione qualcuno li definisce “vitigni minori”, una definizione che non ci è mai piaciuta troppo, perché mettendo l’accento sulla quantità rischia di dimenticare la qualità di queste uve e il legame unico e irripetibile che hanno con i loro terroir d’appartenenza. Preferiamo chiamarli vitigni identitari.
Il vitigno identitario di Mercato Saraceno è il Famoso, un’uva dal profilo aromatico ben riconoscibile, che dà vita a un vino bianco fresco e floreale con note agrumate e un gusto piacevolmente pieno e morbido.
La storia
Se oggi abbiamo la fortuna di poter coltivare il Famoso a Mercato Saraceno, il merito è della famiglia Montalti e, in particolare, di Elio Montalti. Quest’uva, coltivata un tempo nei terreni parrocchiali di podere il Trino a San Piero in Bagno fu trapiantata dallo zio di Elio, allora parroco di Montesasso, nel nostro paese. A quei tempi i grappoli di Famoso venivano gustati a tavola per la loro aromaticità, mentre una piccola parte veniva destinata alla produzione del vino per la messa.
Nei primi anni Novanta Elio Montalti decise di trapiantare le vecchie viti di Famoso al podere la Guardiola. Innamoratosi di quelle piante e del loro pregiato nettare, le ha custodite per anni producendo vino per sé e per la famiglia. Le vigne originarie e il suo prezioso lavoro di custode del territorio non sono andati perduti grazie alla generosità della famiglia Montalti, che ha permesso alle cantine di Mercato Saraceno di recuperare le marze di quelle piante per poter tornare a produrre il vino identitario della Valle del Savio.
Il centro di ricerche di Tebano, attraverso analisi del DNA del vitigno, ha certificato all’inizio degli anni Duemila l’unicità del clone di Famoso di Mercato Saraceno, diverso per caratteristiche morfologiche e attitudine enologica rispetto al Famoso rintracciato nel Pesarese. Le microvinificazioni eseguite negli anni successivi hanno confermato la vocazione all’alta qualità di questa uva nelle fasce collinari.
Il Famoso di Cantina Bartolini
La prima bottiglia di Famoso della nostra cantina, prodotta a partire dalla vendemmia 2016, è stata presentata in anteprima al Vinitaly l’anno seguente. In etichetta compaiono la denominazione – Rubicone Igt – e il nome del vino: Famoso.
In attesa che il Famoso possa essere presto riconosciuto all’interno della Doc Romagna, accanto alla vinificazione tradizionale abbiamo portato avanti anche un progetto speciale, il Nobilis, di cui ti racconteremo presto nel nostro blog.
Nel frattempo, se siamo riusciti a incuriosirti con la storia del Famoso di Mercato Saraceno, puoi passare dalle parole al bicchiere giudicando tu stesso la bontà di questo vino!